Ontopsicologia – dal greco òntos, genitivo del participio presente del verbo eimì (essere), lògos (studio), psiuchè (anima) – significa studio dei comportamenti psichici in prima attualità, non esclusa la comprensione dell’essere; studiare psicologia secondo coordinate del reale, o intenzionalità dell’azione-vita, o azione-essere. Si tratta di partire dal reale fatto antropologico e non dalla sua cultura o sue riflessioni.
Nella prefazione alla seconda edizione del suo scritto Verso una psicologia dell’essere, Maslow afferma che la Psicologia umanistica era solo un momento di transizione, “un prologo per una Quarta psicologia ancora più elevata, transpersonale, transumana, centrata sul cosmo piuttosto che sui bisogni e sull’interesse umano”, una forza che doveva andare oltre i concetti di umanità, identità e autorealizzazione. Inoltre, aggiungeva Maslow, l’esistenzialismo poteva costituire quell’ulteriore spinta verso lo sviluppo di un’altra branca della psicologia: “la psicologia del Sé completamente sviluppato e autentico, e dei suoi modi di essere. Sutich lo ha suggerito col nome di ontopsicologia”.
Già allora, quindi, venne fuori il termine “ontopsicologia”. Mancava però lo studioso che potesse indicare chiaramente questo nuovo percorso.
Con la costituzione della Scuola ontopsicologica negli anni Settanta ad opera del prof. Antonio Meneghetti è avvenuta la formalizzazione della “ontopsicologia” auspicata dai grandi psicologi dell’età moderna.
Per info sull’Ontopsicologia visita il sito ufficiale.
Per approfondimenti sul suo fondatore, leggi Antonio Meneghetti .