Collocazione dell’ontopsicologia nel quadro delle scienze psicologiche.
L’Ontopsicologia è l’ultima nata tra le scienze contemporanee che hanno per oggetto l’analisi dell’attività psichica. Si inscrive nel filone della psicologia umanistico-esistenziale. Si elabora nella riuscita clinica della sparizione della noxa patogena e nella realizzazione della persona secondo l’oggettiva intenzionalità del progetto di natura concreta, sia individuale che sistemico (economia, tecnica e politica); ma ha anche un risvolto globale ed interplanetario. L’occasione dell’Ontopsicologia è nata quando Meneghetti lesse la riunione che fecero a Parigi nel 1956 i maggiori esponenti delle scienze psicologiche del tempo – Skinner, Rogers, May, Maslow, Sutich ed altri -. Tra loro, nella crisi in cui si trovavano, fu asserito che, per risolvere i problemi connessi con la psicologia avanzata, bisognava aspettare un’altra forza, la quarta forza (le tre precedenti erano la psicanalisi, il comportamentismo e la psicologia umanistico-esistenziale). Già nel 1935 Edmund Husserl, resosi conto della crisi in cui naufragava la scienza europea, aveva accennato che bisognava creare il contatto col mondo-della-vita, cioè trovare il passaggio critico razionale, il momento di rispondenza (il quale significa che l’idea formalizzata dal dicente o pensante è coincidenza col fatto esistenziale del soggetto o della cosa). Husserl aveva inoltre affermato che soltanto la psicologia può trovare quella strada al mondo-della-vita. Naturalmente occorre superare le diverse epoché, i diversi stati di coscienza. Ma fu Sutich che, in seguito, durante la riunione precedentemente citata, verbalizzò l’esigenza di una psicologia che toccasse l’essere ed avanzò l’ipotesi che potesse chiamarsi “Ontopsicologia”.Quando Rollo May è venuto a conoscenza della realtà dell’Ontopsicologia, dopo aver visto il metodo, ha capito e confermato che finalmente quella quarta forza era nata.