Si è svolta il 30 Maggio presso la Casa degli Scienziati di San Pietroburgo la conferenza di Antonio Meneghetti, seguita subito dopo dalla partecipazione al meeting di giornalisti della nota agenzia di stampa russa RIA NOVOSTI.
Sono i giovani ad essere al centro dell’attenzione: “La più grande preoccupazione” – afferma Meneghetti – “è che la società ha perso contatto con i giovani”. Immerso e imbevuto in e di quel continuo reality show rappresentato dal mondo digitale, i giovani non si rendono conto di come vengono usati dalle mani consumistiche del sistema capitalistico commerciale, quello stesso sistema che tanto ciecamente e gratuitamente criticano. Criticare come alibi per non impegnarsi a fare e a migliorarsi. È quindi un forte appello alla responsabilizzazione quello che Meneghetti lancia in questa sede, un appello diretto all’ambizione che c’è in ogni individuo intelligente. Una specifica, personale ambizione che è tra i 14 e i 24 anni che va coltivata, guadagnandosi all’interno della società stessa tutti quegli strumenti che permettono di darle una funzionale espressione. È solo allora, tra i 25 e i 30 anni, che il giovane può percepirsi e proporsi come eccellente soluzione ai bisogni e alle lacune della società.
Perché quella dell’essere migliori è una certosina disciplina che richiede capacità di sacrificio. Un sacrificio che, ben lungi dall’essere rinuncia o mortificazione, va inteso piuttosto come auto-costruzione e guadagno di se stessi.
Perché come ribadisce Meneghetti, “quando manca il sacrificio, non c’è lo stimolo sufficiente alla perfezione”.